domenica 25 settembre 2011

Pillole del post precedente



Carl Spitzweg (1808 - 1885)
Sentinella all'erta! (1860)
Mannheim, Städliche Kunsthalle

 Sulla sicurezza
Genova è la città più americana d'Italia, soprattutto perché per anni abbiamo avuto più contatti con New York che con Milano. D'altra parte, quando Renzo Piano aveva invitato una di New York, uno di Barcellona e uno di Londra per discutere del PUC  molti (me compreso, lo ammetto) avevano pensato che si fosse bevuto il cervello in un delirio di onnipotenza. E invece non aveva tutti i torti... non a caso lui è Piano e io un personaggio di fantasia...
Senza andare nello specifico, è interessante notare come certe situazioni urbane delle grandi città americane si ritrovino da noi, che tanto grandi non siamo. A questo proposito, vorrei ricordare Vita e morte delle grandi città. Saggio sulle metropoli americane (1961) di Jane Jacobs, grandissima studiosa dei fenomeni urbani (un gigante della sua generazione), soprattutto nella parte in cui spiega la fondamentale importanza, in termini di sicurezza sociale, che ha l'appropriarsi della “strada” da parte dei residenti. Molti studiosi nutrono infatti forti dubbi sul reale impatto delle politiche di “tolleranza zero” attuate da Giuliani (il più interessante e originale mi sembra sempre Freakonomics (2005) di Steven Levitt).
In quest'ottica, trovo che iniziative come quella della “giornata di pulizia” siano terribilmente importanti anche al di là dei risultati pratici, perché rappresentano una quanto mai significativa riappropriazione dei vicoli da parte dei residenti. D'altra parte, la rissa alla Commenda avvenuta proprio il giorno dopo la “festa multietnica” di Pré ha ottenuto un certo risalto solo perché la manifestazione del giorno prima ha avuto successo, e non ne vanifica affatto il significato ma anzi, spinge a pensare che quella sia la strada buona. 


Carl Spitzweg (1808 - 1885)
Tornando a casa di notte (1860 c.)
Winterhtur, Reinhard Sammlung

Sul Centro Storico
In tutte le città esistono zone adibite a “camere di decompressione” delle emergenze sociali, siano esse l'immigrazione, la droga o la povertà. E generalmente le si concentra tutte assieme in un'area più o meno disagiata, che così alla fine esplode. Lo hanno fatto alla periferia di Parigi in quartieri nuovissimi ed efficientissimi (quest'ultimo aggettivo NON è ironico) che puntualmente insorgono per la gioia del ministro degli interni che può così invocare misure rigorose. A Genova questa “camera di decompressione” è il Centro Storico che, essendo vecchia di secoli, regge infinitamente meglio a questo genere di problemi. Certamente non somiglia al centro storico di Basilea o di Utrecht, ma è senz'altro un posto assai più vivibile di quel che si potrebbe pensare. Le situazioni umane e sociali che vi si incontrano sono così “stratificate” da rendere necessaria una certa attenzione negli interventi, se non si vuole che rimangano lettera morta. Ad esempio, la condizione di sovraffollamento di molti alloggi è spesso causa di pericolo concreto (penso alle caterve di bombole di gas che vi si accumulano) oltre che di disagio e di degrado, essa è probabilmente a monte di quel malessere sociale che sfocia, a volte, in manifestazioni violente. La risposta non dovrebbe consistere in una risposta esclusivamente “punitiva” (arresto degli inquilini e multa per i proprietari) ma considerare anche elementi di incentivo, fiscale o contrattuale, per i comportamenti effettivamente “virtuosi”. Usare solo il bastone e mai la carota spinge solo la gente a ingegnarsi su come eludere la bastonata.

Carl Spitzweg (1808 - 1885)
La perquisizione alla dogana (1880 c.)
Monaco, Lenbachhaus

2 commenti:

  1. Caro Capitano ale triste, purtroppo è tutto vero! Mi rattrista il fatto che loro fingano di essere ciechi, noi, invece, lo stiamo diventando grazie alle loro masturbazioni! Aveva ragione la mia mamma, ricordo ancora un suo vecchio consiglio:"guarda che se ti fai le pugnette diventi cieco!". Cara mamma, il problema è che sono loro a farmele e io nemmeno godo!

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  2. A questo proposito, mi piace ricordare il caso del deputato fotografato mentre si sceglie le escort sull'Ipad (non faccio il nome, ma indico soltanto che è Grand. Uff. della Rep. It., eletto - anche se con il porcellum andrebbe meglio imposto - alla circoscrizione XXI Puglia). La sua replica è stata che si trattava di un pop up particolarmente fastidioso. Il problema è che non fa che accrescere il dubbio che stiano in parlamento solo per farsi delle
    gran... riforme.

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