sabato 24 settembre 2011

Pillole del post precedente



Carl Spitzweg (1808 - 1885)
Il poeta povero (1839)
Neue Pinakothek, Monaco di Baviera
 

Su Barcellona
Negli anni Ottanta, a Barcellona hanno iniziato un vasto processo di rinnovamento del centro storico basato su piccoli interventi di risanamento puntuali, al limite dell'arredo urbano, nell'obiettivo di innescare un circolo virtuoso di risanamento. L'operazione ebbe un grande successo culminato nelle grandi opere per le Olimpiadi del '92; poi la frenesia immobiliare degli anni Novanta ha cambiato le carte in tavola: gli immobiliaristi avevano fretta di costruire e vendere e il processo di rinnovo urbano si è orientato su opere di demolizione e ricostruzione, la cui riuscita era da ascrivere più agli interventi precedenti che ad una loro intrinseca bontà progettuale. La crisi del 2007 ha fermato tutto... fortunatamente. Genova e Barcellona hanno molti tratti in comune (forse sarebbe un bell'argomento per un post) e sarebbe il caso di trarre qualche insegnamento dalle loro esperienze.

 attribuito a Carl Spitzweg (1808 - 1885)
L'abbaino (1849)
Collezione privata

Sulle case del Ghetto
Per un motivo che mi sfugge, Genova odia il suo Ottocento. Forse perché in quel periodo i genovesi emigravano per viaggiare per il mondo: Mazzini girava un po' dappertutto (“mi dite che Mazzini è in Alemagna /mi dite che è tornato in Inghilterra/chi lo vuol sugli altari e chi sotterra”), Bixio è morto mntre navigava al largo dell'Indonesia, Garibaldi è emigrato prima a New York e poi nel Paranà... per dare un'idea di quanto questo luogo si trovi in capo al mondo, pensate che il posto dove hanno dato una cattedra universitaria a Scilipoti (non è una battuta)...
Eppure è stata un'epoca di grandi successi e di splendidi monumenti (uno su tutti: Staglieno) che puntualmente vengono lasciati marcire perché l'unica cosa che vale la pena salvare è il Medio Evo.
Allora il Ghetto è da salvare? No... il Ghetto è ottocentesco: nell'Ottocento qualche abile imprenditore ha comprato vecchie case, qualcuna ancora con i danni del bombardamento del Re Sole, e le ha rifatte svuotandole dall'interno. Dato che erano gente seria, gli alloggi erano costruiti sul modello di quelli dell'alta borghesia Fecero un così buon lavoro nel coniugare vecchio e nuovo, che ancora oggi la gente pensa al Ghetto in termini di vicoli “medievali”. Non sono tanto sicuro che un architetto (o un imprenditore) dei nostri giorni si dimostrerebbe altrettanto in gamba.


Carl Spitzweg (1808 - 1885)
L'ipocondriaco (1839)
Neue Pinakothek, Monaco di Baviera


2 commenti:

  1. Caro dottore, i genovesi odiano l'Ottocento perchè, repubblicani, sono stati venduti alla monarchia dal Congresso di Vienna (e i francesi invece no!); poi si sono ribellati nel 1849 (non c'è scritto nel suo sussidiario? Strano!) e la repressione è stata peggio del G8. Poi si è fatta largo una generazione di ruffiani e di faccendieri tipo Rubattino, al servizio dei Sabaudi, ed è per quello che i genovesi odiano l'ottocento. MK

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  2. Rubattino era un grande, faccendiere, ma grande... a Cavour gli venne un colpo quando si accorse che voleva quotare la sua compagnia a Londra invece che a Genova (all'epoca la Borsa ce l'avevamo noi, e Milano puppava), e quando glielo fece notare, Rubattino rispose più o meno che lui voleva giocare tra i "grandi" e non con i pulcini. I tizi sepolti a Staglieno erano tosti tosti (magari di gusti discutibili) e del '49 non parliamo che mi incazzo ancora adesso... so dove sono tutte e tre le palle di cannone rimaste di quei giorni e mi chiedo sempre perché il Borbone per qualche cannonata è stato chiamato Re Bomba, mentre il Savoia che ha fatto saccheggiare una città invece è il Re Galantuomo... e comunque la mozione per costituire una "Libera Repubblica degl Ghetto" non è passata per soli due voti!

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