Norman Rockwell Libertà di parola (1943) Stockbridge (MA), The Norman Rockwell Museum |
Pensato inizialmente come un omaggio allo stile “barzellettiero” di argomentazione politica, così in voga in questi giorni, il post avrebbe dovuto intitolarsi:
TITOLO RETTIFICATO AI SENSI DELL'ART 3, COMMA 29 DEL DDL “INTERCETTAZIONI”
SU RICHIESTA DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
SU RICHIESTA DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
anche se dopo, la tentazione di utilizzare comunque qualcosa di spocchiosamente colto mi aveva fatto optare per:
TITOLO RETTIFICATO AI SENSI DELL'ART 3, COMMA 29 DEL DDL “INTERCETTAZIONI”
SU RICHIESTA DELLA SOCIETA' ITALIANA AUTORI ED EDITORI
CON L 'AGGRAVANTE DI SOSPETTA VIOLAZIONE DI COPYRIGHT
SU RICHIESTA DELLA SOCIETA' ITALIANA AUTORI ED EDITORI
CON L 'AGGRAVANTE DI SOSPETTA VIOLAZIONE DI COPYRIGHT
ma alla fine anche quello non mi convinceva un gran che. Così avevo optato per:
TITOLO RETTIFICATO AI SENSI DELL'ART 3, COMMA 29 DEL DDL “INTERCETTAZIONI”
SU RUCHIESTA DELLA RAMAZZOTTI - GRUPPO PERNOD RICARD
SU RUCHIESTA DELLA RAMAZZOTTI - GRUPPO PERNOD RICARD
in onore dell'avanzamento di rating ottenuto dalla Puglia di Nichi Vendola rispetto a quello della Milano post-Moratti, ma ho dovuto rinunciarci quando ho saputo che anche il nostro Comune e la nostra Regione hanno seguito le orme meneghine.
Testo rettificato ai sensi dell'art. 3, comma 29 del ddl “intercettazioni” su richiesta dell'Assessorato al Bilancio della Regione Liguria e modificato in:
Testo rettificato ai sensi dell'art. 3, comma 29 del ddl “intercettazioni” su richiesta del Ministero dell'Economia e delle Finanze e modificato in:
Ah, malefici effetti del complotto plutocratico giudaico-massone che vuole la rovina dell'Italia!
Testo che, sinceramente, rettificherei io ai sensi della norma contenuta nella Costituzione Italiana che vieta la riorganizzazione del disciolto partito fascista (per la cronaca si tratta della XII disposizione transitoria e finale), ma oggi come oggi con la Costituzione ci si puliscono il culo Testo rettificato ai sensi dell'art. 3, comma 29 del ddl “intercettazioni” su richiesta della Corte Costituzionale e modificato in: gli occhiali.
Così il post non ha titolo, ed ha un semplice valore di metafora.
La barzelletta è presto detta: un vecchietto cieco arriva in spiaggia; tira fuori dalla borsa una bambola di gomma piuttosto esplicita e comincia a gonfiarla. Un ragazzo gli si avvicina e, con circospezione, lo prega di smettere, perché sta dando scandalo. Il vecchio cieco dapprima non capisce, poi grida, terrorizzato: “Noooo! Mi vuol dire che per tutto l'inverno ho scopato col canotto?”
Non importa se fa ridere o no. È perfettamente in linea con il dibattito politico italiano di questi ultimi anni, e mi serve per fissare l'attenzione su alcune situazioni. In primo luogo, il meccanismo comico scatta a causa della cecità del malcapitato protagonista. Ora, pensate un attimo la stessa barzelletta, in cui il vecchietto però non è cieco. In quel caso non ci sarebbe niente da ridere: il poveretto sarebbe invece un mentecatto minus habens. E pensiamo ancora se fosse un Ministro della Repubblica (uno qualsiasi, non specificato, anzi fittizio e di uno stato non esistente). Povero stato non esistente! Ma le cose potrebbero andare ancora peggio se invece che su una spiaggia, la barzelletta si svolgesse in un consesso parlamentare.
Mi si potrebbe obiettare che la situazione è talmente assurda da non essere concepibile neppure come battuta. Beh... in primo luogo la cronaca italiana degli ultimi anni è piena di episodi non troppo diversi (che in linea di principio non sarebbero rettificabili perché acclarati, ma il ddl “intercettazioni” NON sembra contempli l'interessante quanto desueta distinzione tra fatti veri e falsi, pertanto ve li lascio soltanto ricordare). Inoltre, basta pochissimo per far sembrare la situazione descritta terribilmente plausibile: se nel nostro immaginario paese le parole “canotto” e “bambola gonfiabile” fossero i soprannomi di determinati pacchetti legislativi o economici (e guardate che “porcellum” esiste sul serio) la barzelletta finirebbe per essere identica a dibattiti politici di stringente attualità. Oggi tutti, immaginari o meno, si accusano reciprocamente di non aver saputo interpretare i segnali socio-economici (dei mercati, delle nazioni mediorientali, persino delle statistiche geosismiche), di aver predicato politiche liberiste e aver attuato norme stataliste (o magari viceversa) o ancora di aver cavalcato il corporativismo dicendo di combatterlo. Per dirla con una metafora discutibile ma colorita, sembra che tutti accusino il prossimo di aver scopato col canotto invece che con la bambola.
Beh...se fossero stati ciechi, sarebbero tutte barzellette, ma nessuno era cieco. Personalmente mi domando come sia stato possibile che dati importanti e consultabili da un qualsiasi internauta siano stati sistematicamente ignorati, quando era evidente a direzione che stavano indicando. Io e tutti quelli che conosco vedevamo benissimo il radicarsi dei corporativismi e delle conseguenti rendite da posizione o da monopolio nelle strutture sociali del paese, sapevamo che il loro apporto al beneamato PIL era soltanto un comodo espediente per rispettare le norme UE ma non aveva niente a che fare con l'economia reale. E quando i giornali hanno improvvisamente scoperto il disavanzo (un po' come se avessero improvvisamente detto a tutti gli italiani che erano anni che scopavano con il canotto), ci siamo chiesti come fosse possibile che nessuno se ne fosse accorto prima. Cecità? Malafede?
Penso soltanto a cosa risponderebbe il nostro presidente del Consiglio, se la Task Force di economisti (che pare sia stata messa su in fretta e furia subito dopo aver detto che andava tutto bene) andasse da lui dicendogli che da tre anni scopava con un canotto. Lui risponderebbe “Eh no... devo rettificare: la consigliera Minetti è solo un po' rifatta”.
Ben Shahn (1898 - 1969) La passione di Sacco e Vanzetti (1931 - 32) New York, Whitney Museum of American Art |